PROVACI ANCORA PROF!

Considerato che siamo già giunti alla 3 media, sono veramente felice di non aver avuto alcun colloquio con i professori di mio figlio prima di ieri, perchè ho scoperto un campionario di umanità vario e sorprendente.

Il prof di arte, un Bobo di Staino in versione canuta, sostiene che i mancini non sono portati per il disegno e che non ce la fa a spiegare storia dell’arte, ha troppe classi e ripetere la stessa solfa lo annoierebbe. Ergo lui li fa solo disegnare così nel frattempo si può dedicare alla lettura. Viva la franchezza.

Il prof di matematica (ribattezzato Er Sugna) invece è alto 1.98, due occhiali indossati contemporaneamente oltre i quali è impossibile individuare lo sguardo, tanto sono appannati, ha i capelli che sembra gli sia caduto in testa un barattolo di vaselina, puzza di una puzza atavica e sputa da salvare l’Africa dalla siccità. Supero l’apparenza (anche se giuro, è lei che ti viene incontro come un tgv) e il disagio del fetore e del non sapere dove fissare lo sguardo oltre quella cortina di grasso, mi siedo, gli stringo una mano quasi rompendogli, dall’alto del mio metro e mezzo, alcune umide falangi e chiedo di mio figlio, con un sorriso che poche donne gli avranno riservato così generoso. Inizia entusiasticamente a parlare di un ragazzo che solo dopo molto tempo (si aggiunga che il soggetto in questione, visibilmente imbarazzato, parla molto velocemente e in un linguaggio cobol tutto suo fatto solo di qualche vocale interposta a molte consonanti) comprendo non essere mio figlio, l’identificazione del quale, nelle brume cerebrali dello spilungone velenoso, richiede circa cinque minuti di orologio e descrizioni particolareggiate delle caratteristiche fisiche.

Il prof di tecnica invece è un Epifanio con trench piedipull beige e verde salvia, stretto in vita da una cintura appartenuta ad altro paltot color arancio. Scarpe da ginnastica bianche e sguardo incollato all’orologio da parete. Anche lui sostenitore dell’impossibilità che i mancini producano qualcosa di buono quando tengono in mano una matita e un compasso. Inutile dire che ho molti amici architetti che….”sono casi eccezionali!”, tuona senza possibilità d’appello. Quindi L. è giustificato nel suo pasticciare ed arricciare fogli da questo suo utilizzo della mano del diavolo. Dissento ma senza considerazione. D’altro canto nella teoria L. eccelle e poi racconta delle fantastiche barzellette (cosa che non mi giunge nuova in quanto già altri prof pare lo interpellino per farsi tirare su il morale). Non mi espongo oltre nell’avere ulteriori conferme di crescere un piccolo Dr. Jackill e Mr.Hide e saluto Epifanio. Ci alziamo entrambe poiché sono l’ultimo colloquio della giornata e l’occhio non può fare a meno di cadere all’interno della borsa dove sta riponendo i registri insieme a numerose copie di riviste hard.

Il prof di educazione fisica è il belloccio anni 70, decaduto. Rimasto al concetto capello alla Nino D’Angelo tinto castano e atteggiamento piacione ammiccante. Nel frattempo che “va tutto bbene, è tutto bbello, L. è molto bbbravo” si riavvia la ciocca di capelli ogni trenta secondi esibendo il rolex sul polsino (ma allora?) e allumando tutte le mamme in pantacollant e tacco 12 compaiano all’orizzonte, ovvero al di là della sottoscritta.

Mi sento di tranquillizzarvi sul fatto che gli altri prof erano normal people (eloquenti, vestiti decorosamente e puliti).

Si. E' finita abbastanza in basso...

Si. E’ finita abbastanza in basso…

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20 risposte a PROVACI ANCORA PROF!

  1. rodixidor ha detto:

    Ma non hai paura che qualcuno dei prof descritti nel post possano leggerlo ? 🙂
    Ovviamente deduco che tuo figlio è mancino (come Leonardo) ma anche che tu non indossi pantacollant e tacco 12 e poiché è impossibile costringere un mancino ad usare la destra penso che allora solo tu possa far qualcosa per migliorare l’andamento dei prossimi colloqui. 😉

    • graziaballe ha detto:

      No, nessuna paura! Anzi, ti dirò che sono stata ad un passo dal chiedere al prof di matematica di fare qualcosa per sè stesso e per la comunità (mi devi credere Rodi, è in condizioni davvero tragiche. I ragazzi ce ne avevano parlato ma pensavo esagerassero. Ho scoperto che alcuni genitori, quelli un pò più assidui hanno già scritto un paio di volte alla preside ma non è successo nulla).
      Quanto ai pantacollant e al tacco 12 ho già in mente il piano B per il prossimo quadrimestre! 😉

  2. zonerrogene ha detto:

    Le descrizioni sono tutte MERAVIGLIOSE. Ma l’espressione “alcune umide falangi” nel suo essere disgustosa è imbattibile 🙂
    Infine: la figura del professore disadattato era una piaga ai miei tempi. Speravo non esistesse più.

    Alex

  3. menteminima ha detto:

    Bellissimo, Vorrei sentire le descrizioni fatte dai prof. sui genitori … così, giusto per scoprire se ci sono differenze. 🙂

    • graziaballe ha detto:

      aahh, quanto piacerebbe anche a me! 🙂
      io sono del tipo “anche se va bene, lei lo torchi!” “parla in classe? ora gli faccio un fondello così e se lo rifa lo scriva pure sul diario” “è educato? bene, fa solo l’obbligo suo”…
      Prof, per favore, mi dica cosa pensa di quelle come me! 😀

      • Ariane d'Auble ha detto:

        Non ci crederai, ma sono una prof. Non ci crederai, ma ieri sera stavo componendo a mente il mio prossimo post; non ci crederai, ma ho appena fatto i colloqui con i genitori e ho materiale da vendere; tutto questo per dire che a breve troverai da me il post di risposta che ti meriti! Tu e tutti i genitori… 🙂
        Divertentissimo il tuo post, comunque; e conoscendo la categoria, credo che non contenga nessuna esagerazione 🙂

        • graziaballe ha detto:

          Grazie, ci credo eccome!
          Aspetto il tuo post cara Ariane…ne ho visti anche io di genitori di cui avrei scritto volentieri, soprattutto fossi stata una prof! 🙂
          A parte il fatto che le categorie generali nella quale suddividerli erano nettissime. “Genitori di figli senza problemi” e “Genitori di figli con problemi”: i primi sorridenti, grandi pacche, appostati all’uscita desiderosi di sorprendere gente conosciuta alla quale raccontare (o chiedere sadicamente) come è andata, i secondi orecchie basse, silenziosi, li vedevi camminare attaccati alla parete per uscire dal retro…
          (tuttavia la cosa che mi continua ad inquietare è quel prof di mate…no exageration)

  4. massimolegnani ha detto:

    E’ solo un caso che i quattro esemplari siano tutti maschi?
    🙂
    Divertententissime le descrizioni
    Ciao
    ml

    • graziaballe ha detto:

      ML ma lo sai che alla fine avevo scritto : voglio tranquillizzarvi sul fatto che gli altre prof erano donne”!! Giuro. E’ la verità però penso davvero che il sesso o l’età non c’entri nulla. Poi mi sono autocensurata.
      Anche mio suocero rimasto vedovo e con la pensione minima ha imparato a mantenere i colori uguali e un decoro personale di tutto rispetto. 😉

  5. cioè, fammi capire: tu sei riuscita a “saltare” i due anni precedenti di colloquio? io mi devo essere perso qualche cosa, dei meccanismi delle scuole oggi. non più in là di una venti-trentina d’anni fa (beh, la mia età la sai, quindi fai presto a fare i calcoli del mio ciclo scolastico) se i genitori non andavano ai colloqui c’erano i mastini dell’istituto pronti al prelievo coatto a casa… e in caso di recidiva, lo scotto da pagare era quello delle etichette, del figliolo che “la famiglia non lo segue”, “chissà i problemi che hanno”, “i genitori saranno separati” e bla bla bla…

    • graziaballe ha detto:

      già..a mia discolpa posso dire che il sistema di prenotazione di questi colloqui (dove puoi vedere tutti i prof nell’arco di 2 pomeriggi) è davvero infernale e per ben due anni sono rimasta tagliata fuori. Quest’anno mi sono decisa a fare la coda dalle 7 del mattino perchè volevo avere pareri sull’orientamento scolastico del prossimo anno!!L’alternativa era andare negli orari “di ricevimento” ma anche questo per motivi logistici e di orari mi è stato impossibile…Fortunatamente Ludo non ha mai avuto problemi nè di rendimento nè di comportamento e quindi non è stato rilevato come “disinteresse” (per quanto due prof mi hanno detto “aaahhhh, la mamma di L! …finalmente ci conosciamo!” :/ ).

  6. giacani ha detto:

    A me toccano la prossimacsettimana…mamma mia che palle! Comunque l’anno scorso quelli di mia figlia (allora 1 liceo linguistico), avevano chiesto di portare la foto del ragazzo….

    • graziaballe ha detto:

      per un attimo, vista la difficoltà di focalizzare del prof di mate, ho pensato se sul telefonino avessi una foto di L. da mostrargli!! Ma mentre consideravo l’ipotesi (avvilente se si considera che lui segue solo QUELLA sezione, quindi solo 3 classi) ha finalmente ripescato il file nella sua memoria (“aahhh, si…quello romano col capello riccio”) 🙂

  7. PuroNanoVergine ha detto:

    Delle descrizioni (davvero divertenti) mi hanno colpito due riferimenti anni ’80: le riviste hard di Epifanio (pensavo fossero sparite per “colpa” d’internette) e il linguaggio Cobol del Prof di matematica (protagonista potenziale de “La solitudine dei Puzzoni primi”)

    • graziaballe ha detto:

      Ti dirò che quelle riviste mi hanno fatto un’immediata simpatia.Forse proprio per il loro anacronismo (ora si direbbe vintage).
      Tutto sommato mi dispiace l’idea di non trovare una rivista hard nascosta da qualche parte, lodando lo sforzo di trovare un posto dove io non arrivi! :D(ricordo che un mio compagno di classe le aveva infilate nelle cover dei dischi 33 giri…Non è lo stesso scoprire la cronologia di google! :P)
      Quanto al puzzone di moena bhè…quello resta….un’incongnita!!

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