Il bel Pavese

Forse 10 anni fa avrei potuto scriverla anche io.
Adesso la scriverei lo stesso ma poi credo non avrei più alcuna chance di ricollocarmi altrove, e lo scacco si sente.

Questo nostro paese malato ha fatto di tutto per non guarirsi.

E sì che di teste ne avevamo, di gente che poteva fare la differenza intendo.

E invece, piano piano, ci siamo consegnati alla mediocrità, giorno dopo giorno. Senza alcuna percezione che un cappio ci stesse sempre più stringendo il collo. Senza poter stabilire il momento o il lasso di tempo in cui questa muffa stava prendendo il sopravvento.

Anzi, forse un’idea ce l’abbiamo tutti di quando  ci sia stato “quel momento in cui….”.

E inizio a temere che questo paese non solo sia stato pigro, ma abbia proprio avuto paura di una cultura del lavoro, della serietà, della società. Unendo la stessa indolenza di Pinocchio davanti al grillo parlante alla paura che Dracula ha del giorno abbiamo lasciato che le cose le manovrassero il Grande Fratello e la sua numerosa famiglia.

Ma tutta la storia sta andando avanti seguendo un arbitrio che non è il nostro.

Le questioni non solo di questo lembo di terra a stivale ma dell’Europa, del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia, dell’America, che intrecciano un quadro generale di allerta sopra le nostre testoline, hanno forse a che fare con noi?

Forse è che mi sento troppo spesso come una formica che rema nell’oceano e questo basta per farmi avvertire tutta la fatica dell’inazione, di un indignarmi inutile, sapendo che tanto lo farò solo da seduta e saranno sempre gli stessi a commentare che sì, è così….

Ferma a pensare solo all’oggi, alla giornata che viene, all’ufficio, alla spesa, al cinema con gli amici, al corso che vorrei fare, all’interrogazione di greco di Ludo, alla cena, alle beghe familiari.

E oggi mi domando, siamo ancora in tempo a scrivere una lettera così piena di senso di libertà?

Meravigliosa lettera del 1942 da Pavese a Einaudi. Tratto da "Cesare Pavese" di Franco Vaccaneo, Gribaudo Editore.

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Se fossi un animale, sarei un uomo.
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19 risposte a Il bel Pavese

  1. the pellons' ha detto:

    Anche nel nostro piccolo possiamo fare, nell’insegnare a Ludo che si studia seriamente e per un motivo che va oltra l’interrogazione del giorno dopo. Anche da qui si puó fare differenza.

    • graziaballe ha detto:

      Si Pellona, quello è il pane quotidiano. E’ l’indefessa logica che sottende ogni nostra azione da sempre (insieme alla sacralità delle cose che ami, alla bellezza delle cose che riesci a fare).
      Ma ci son giorni in cui la fatica mette in predicato anche quella e quindi fai bene a ricordarmi che è un pensiero condiviso!
      Lo sconforto era globbbbale ed emotivamente bewildered in questo caso (e non a caso parte da una lettera di Pavese, passa per la situazione italiana e arriva all’Isis, all’Ebola, ai 64 stati attualmente coinvolti in azioni militari nel mondo..!).
      Passerà eh…

  2. beh, si può sempre scrivere con diverse parole… 😉
    scherzi a parte, certo anch’io vedo un problema: si lavora da soli, e questo ha spostato il manico del coltello più saldamente nelle mani del datore. non mi riferisco ai sondacati, eh, bada bene (poi in questo periodo, lasciamo perdere proprio…), no, intendo dire che non c’è più uno spirito di gruppo e di interesse collettivo. è ovvia conseguenza, a quel punto, vendere dignità e diritti per un piatto di lenticchie, come canta celestini (anzi, oltre a questo https://www.youtube.com/watch?v=96Q0wDOxW9U dai un occhio a questo: https://www.youtube.com/watch?v=iOnm-TVjJQw)
    d’accordissimo con pellona: quanto sarebbe bello che ai nostri figli rimanessero queste parole, anziché cosa sia un logaritmo…

    • graziaballe ha detto:

      Guarda, tra le fatiche c’è pure quella di far trapassare nella calotta cranica di Ludo anche il pelloniano concetto, che poi è anche il tuo ed il mio.
      E anche lì, non è che non abbia stimoli a casa di ogni genere e tipo…però c’è la massa che è come una valanga e investe tutto…e tu, misero sherpa destinato al recupero dei travolti…

  3. giacani ha detto:

    Costruiamo nel nostro piccolo la storia del mondo, nella convinzione che non cambierà i destini del mondo, ma il nostro sì, perbacco! L’ottimismo della volontà, unico rimedio che conosco al pessimismo della ragione (per carità, veri entrambi, ma io tifo per il primo!)

  4. edp ha detto:

    Questa mattina la tua lettera ha girato tra amici e colleghi. Un po’ di senso di libertà ci ha toccati, un po’ di bellezza. Intanto. Siamo in tempo certo, lo dobbiamo ai nostri Ludo.

    • graziaballe ha detto:

      Grazie edp, e se mi dici tu che siamo in tempo io ci credo ciecamente! ;D
      Anche i tempi in cui scriveva il buon Cesare (che a me piace tanto davvero) non erano tempi facili e la sua, non era certo una vita senza travagli.
      E’ la bellezza dell’essenza di libertà.
      Che l’essere liberi è diverso dal sentirsi liberi.

  5. Topper ha detto:

    Credo che molti, ma non tutti, potrebbero scrivere una lettera così. Quasi nessuno però la recapiterebbe. I tempi sono cambiati e le teste come Pavese sono sempre più rare. Ciò non toglie che possiamo sempre cambiare rotta. Iniziamo a scrivere intanto.

  6. aimondomoichi ha detto:

    Trovo che la forza di indignarci sia requisito nn da poco. Io, certo di essere in ottima compagnia, ti stimo anche per questo. Baci

  7. rodixidor ha detto:

    Ce ne è di gente che dice NO, credi. Poi non sono d’accordo su Pinocchio, penso sia stato tutt’altro che indolente nei confronti del Grillo Parlante, anzi penso che dovremmo imitarlo il burattino quando ci imbattiamo in grilli parlanti.

    • graziaballe ha detto:

      Caro Rodi, in un momento di avvilimento, della serie colpita e affondata, mi domandavo se tutti quelli che dicono no, e lo so che ce ne sono, siano abbastanza perchè questo no sia udito e produca degli effetti anche da chi fa finta di niente.
      Poi per quanto riguarda i grilli avevo in mente il grillo buono, non quello saccente del film…che in fondo il grillo a pinocchio gli voleva bene e gli ricordava quello che non voleva sentirsi ricordare.
      Tuttavia la nostra diversità con pinocchio è che lui col tempo ci è arrivato a far tesoro di certi errori, pagando un duro prezzo. Per questo pinocchio è un personaggio che amo molto.
      Il fatto gli è che noi purtroppo siamo nella fase in cui di far sacrifici e tanti per migliorare non ne abbiamo più voglia, siamo stanchi, che già ce ne hanno chiesti e già abbiamo dato. Però il tempo stringe e ci costringe a perseverare.
      Ecco, io ero in quella stanca…Ma ora per fortuna ho recuperato! 🙂

      • rodixidor ha detto:

        Se sono abbastanza i NO, se ce la possono fare questo si potrà sapere solo dopo. Amo Pinocchio perchè è la fiaba contadina, perché Pinocchio è ribelle, difficile da domare e la sua via la prende solo attraverso la consapevolezza. Grande Collodi edi il momento più struggente è la morte di Lucignolo, alter ego di Pinocchio. Forza Grazia ce la puoi fare! 🙂

  8. menteminima ha detto:

    Oggi sono particolarmente avvilita.

Prego, per di qua...